ANALiTICa

mercato russo del tè e del caffè

Nel 2012 il volume d'importazione di tutti i tipi di tè si è ridotto del 4% e 3%, rispetto al 2011, in termini quantitativi e di valore. Nel primo trimestre del 2013, rispetto al periodo analogo del 2012, il volume d'importazione in termini quantitativi è rimasto ai livelli precedenti, mentre in termini di valore si è osservata una crescita del 5%.
Nell'ambito delle importazioni di tutti i tipi di tè prevale il tè nero, sia dal punto di vista quantitativo che di prezzo, con una quota del 91%. Le importazioni di tè verde si aggirano intorno all'8%. La quota del mate non raggiunge l'1%, sia in termini quantitativi che di valore. Infine, una quota poco significativa dell'import se la aggiudicano altri tipi di tè (alle erbe, rooibos e altri).

Il principale fornitore di tè nero in Russia, alla fine del 2012, è divenuto lo Sri Lanka, la cui quota ha raggiunto il 36 e il 44%, rispettivamente in termini quantitativi e di valore. Al secondo posto troviamo l'India, con il 26% e il 21%, rispettivamente. Il Kenya chiude il podio con una quota del 12% delle importazioni, sia in termini quantitativi, sia in termini di valore.

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Alla fine del 2012 il principale fornitore di tè verde in Russia era la Cina, con una quota del 75% in termini quantitativi e del 65% in termini di valore. Al secondo posto, con una quota del 9% sia in termini quantitativi che di valore, si trova lo Sri Lanka. A completare il podio vi è la Germania, con una quota del 5% e del 9%, la quale riesporta la produzione in Russia con valore aggiunto. Il mate viene esportato in Russia da solo 4 Paesi.

Nonostante venga considerato un tè del Paraguay, più del 50% delle importazioni in termini quantitativi è realizzato dall'Argentina. Infine, un terzo del volume d'importazione è realizzato dalla Germania, che riesporta il prodotto in Russia. Al terzo posto troviamo il Brasile, la cui quota è pari al 18% dell'intero ammontare delle esportazioni in termini quantitativi. Considerato che la Germania importa prodotti trattati e preconfezionati per la vendita al dettaglio, in termini di valore è il Paese leader con una quota del 40%.

Le cinque maggiori aziende importatrici ricevono più del 70% dell'intero volume di tè importato. Alla fine del 2012 il principale importatore di tè in Russia era il gruppo "Orimi Trade" di San Pietroburgo, con una quota del 34% e del 32% dell'intero ammontare delle importazioni, rispettivamente in termini quantitativi e di valore.

Al secondo posto in termini quantitativi e al terzo in termini di valore c'è la S.r.l "Juniliver Rus'", con una quota dell'11% sia in termini quantitativi che di valore.

Al terzo posto, in termini quantitativi, troviamo la S.p.A "Maj" (Mosca), con una quota dell'11%. Dal punto di vista del valore al secondo posto vi è la S.r.l. "SDS-Fuds" (Mosca), la cui quota è pari al 15%.

Secondo gli analisti della società AS Marketing, il mercato del tè in Russia si è avvicinato ad un livello di saturazione e nella lotta concorrenziale i produttori cercheranno di sottrarre i consumatori di prodotti sostitutivi o adotteranno una linea di marketing aggressiva, conferendo ai prodotti di tè caratteristiche benefiche "aggiuntive", o emettendo sul mercato prodotti con nuove caratteristiche di design o dotati di nuovi tipi di confezione.

Nel 2012 l'ammontare delle importazioni di caffè in grani si è ridotto dell'1,5% rispetto al 2011 in termini quantitativi, ma è aumentato del 10% in termini di valore. Come in precedenza, il Paese leader nell'importazione di caffè in grani è il Vietnam, con una quota del 34% e del 20%, rispettivamente in termini quantitativi e di valore.
Al secondo posto troviamo il Brasile, che realizza il 18% delle importazioni in termini quantitativi, e il 20% in termini di valore.

Nella struttura commerciale dell'import di caffè in grani, nel 2012 prevalevano i chicchi di caffè verde di specie robusta, preconfezionati per un ulteriore uso industriale (anche per la preparazione di caffè solubile). In termini quantitativi la quota delle importazioni di chicchi di caffè verde robusta era pari al 52% dell'intero ammontare delle importazioni di caffè naturale.

Dal momento che il costo di questo tipo di caffè è inferiore, rispetto agli altri, la sua quota in termini di valore era pari al 30%. Bisogna dire che nel 2012 si è registrato un incremento della quota di caffè robusta importato. Al secondo posto, per quanto riguarda il volume delle importazioni, troviamo il segmento dei chicchi di arabica non tostati e preconfezionati per l'industria, la cui quota in termini quantitativi e di valore è pari al 37% e al 41% rispettivamente. A dividersi la restante quota nella struttura delle importazioni vi sono i grani tostati e preconfezionati per la vendita al dettaglio e il caffè macinato.

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Anche se, in accordo con i dati della statistica doganale federale, il caffè naturale in Russia è importato da più di 350 aziende, i cinque maggiori importatori occupano una quota di mercato che si aggira intorno al 70%.

Il maggiore importatore russo di caffè naturale è la S.r.l. "Nestlè Kuban" (Regione di Krasnodar): la sua quota era pari al 33% e al 21%, rispettivamente in termini quantitativi e di valore.

Il portafoglio prodotti di "Nestlè Kuban" è costituito per l'80%, in termini quantitativi, da chicchi di caffè verde robusta, destinati ad un'ulteriore lavorazione, mentre il restante 20% è costituito da chicchi di caffè verde arabica*. In termini di valore il portafoglio prodotti di "Nestlè Kuban" è occupato da caffè verde robusta, mentre il 33% da arabica. Al secondo posto, per volume di importazione di caffè naturale, vi è la S.r.l. "Kraft Foods Rus" (San Pietroburgo), la cui quota è pari al 19% in termini quantitativi e al 16% in termini di valore. Il 55% del portafoglio prodotti della società in termini quantitativi è costituito da caffè verde robusta, mentre il 41% da caffè verde arabica. In termini di valore il caffè verde arabica, destinato ad ulteriore lavorazione, è pari al 53%, mentre quello di tipo robusta al 37% delle importazioni della società. Accanto ai tipi di caffè naturale nominati, circa il 4% in termini quantitativi e il 10% in termini di valore è realizzato dalle importazioni di caffè macinato e di grani tostati robusta e arabica, destinati al commercio al dettaglio.

Sul podio dei maggiori importatori di caffè naturale vi è anche la S.r.l. "Nevskie Porogi" (regione di Leningrado), con una quota di importazione pari all'8%, sia in termini quantitativi che di valore. Nel portafoglio prodotti della suddetta società prevalgono i chicchi di caffè verde arabica, sia in termini di quantità che di valore.

Nel 2012, rispetto all'anno precedente, il volume delle importazioni di caffè solubile si è ridotto del 5,5% in termini quantitativi e del 9% in termini di valore. Il Paese che importa maggiormente caffè solubile in Russia è l'India, con una quota del 25% e del 20%, rispettivamente in termini quantitativi e di valore. Al secondo posto c'è la produzione del Brasile, con una quota del 13% e 16%, rispettivamente. Al terzo posto troviamo la Germania, che realizza l'11% e il 17%. Il mercato del caffè solubile è abbastanza consolidato. I primi cinque esportatori di caffè in Russia esportano il 40% in termini quantitativi e il 50% in termini di valore. Il leader delle importazioni di caffè solubile in Russia è "Nestlè Kuban" con una quota del 15% e del 25% in termini di quantità e di valore.

Nel portafoglio prodotti della società più del 50% dell'import in termini naturali riguarda il caffè sublimato destinato all'industria. Un quarto delle importazioni sono costituite dal caffè in polvere e circa il 20% dal caffè granulato.

Al secondo posto per volume d'importazioni del caffè solubile troviamo la società "Orimi Trade", che realizza l'8% e l'11% delle importazioni in termini di quantità e di valore.
Nella struttura dell'import la data società è assolutamente imbattibile se si considera l'importazione di caffè sublimato preconfezionato per l'industria, la cui quota corrisponde al 90% in termini quantitativi e al 94% in termini di valore.

Il terzo posto se lo aggiudica la S.r.l. "Shtraus" (Mosca) con una quota d'importazione del 7% e 8%, rispettivamente in termini quantitativi e di valore. Quasi il 100% delle importazioni della società riguarda il caffè sublimato preconfezionato per l'industria. Nella top-cinque dei grandi importatori di caffè solubile ci sono anche la S.r.l. "Santi" e la S.r.l. "Chibo" (Mosca).

E' evidente che il mercato russo del tè e del caffè ha raggiunto un livello di saturazione e che non vale la pena aspettarsi che le capacità di tale mercato crescano a ritmi notevoli. Se la situazione demografica rimane tale, e in caso non vi siano sconvolgimenti finanziari, il prossimo anno il volume d'importazione del tè e del caffè rimarrà a pari livello o crescerà dell'1-2%. Inoltre si avrà una leggera variazione delle preferenze a favore del tè premium e si passerà dal caffè solubile a quello naturale.

*Non sono stati dichiarati altri tipi di caffè naturale.

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